La Migliore Bicicletta elettrica del 2022

La bicicletta elettrica è un’ottima alternativa cittadina all’automobile o ai mezzi pubblici, per andare al lavoro o per le commissioni di tutti i giorni.

Se siete finiti su questa pagina, è probabile che siate intenzionati ad acquistare una bicicletta elettrica.

Siete capitati nel posto giusto, perché qui vi forniremo tutti i consigli e suggerimenti su come scegliere una bicicletta elettrica e acquistare una delle migliori sul mercato.

Quali sono le migliori biciclette elettriche del 2022?

Miglior bicicletta elettrica in assoluto (top di gamma)

Nilox X5

Nilox X5Il motore di questa bici elettrica è di tipo brushless e ha una potenza di 250 watt, che per legge è il valore più alto ammesso dal codice della strada per quanto riguarda le bici elettriche. La trazione è posteriore è permette di mantenere la bici stabile durante l’utilizzo dell’assistenza alla pedalata. E’ possibile eseguire una ricarica completa in sole 4 ore. L’assistenza alla pedalata è impostabile su 3 livelli, in modo da regolare lo sforzo in base alle esigenze dell’utente.

Miglior bicicletta elettrica per rapporto qualità/prezzo

Nilox Doc X1 Plus

Nilox Doc X1 PlusLa sella è ergonomica può essere regolata in altezza, come anche il manubrio. Le ruote sono da 20” e i freni sono dei classici v-brake, ricordiamo anche questo modello può trasportare fino a 100 kg di carico. La batteria carica ha un’autonomia di circa 25 km. L’assistenza alla pedalata è regolata da un sensore dello sforzo che entra in funzione non appena l’utente esercita pressione sui pedali, quindi Nilox Doc X1 Plus può essere usata senza assistenza alla pedalata solo quando la batteria è scarica.

Miglior bicicletta elettrica pieghevole

VidaXL 90814

VidaXL 90814L’indiscusso vantaggio di questo apparecchio è senza dubbio la possibilità di essere piegato e portato in bus, metro, o addirittura parcheggiato in ufficio. Lo consigliamo quindi a coloro che abbinano l’uso della bicicletta elettrica a quello di altri mezzi, e magari cercano una soluzione al problema del parcheggio della bicicletta.

Perché acquistare una bicicletta elettrica?

Le biciclette elettriche combinano i vantaggi delle bici con quelli dei motorini. La differenza sta nel fatto che il motore della bici elettrica si attiva solamente quando si pedala.

Perché scegliere una bicicletta elettrica? Utilizzare una ebike consente un risparmio notevole di fatica rispetto ad una bici tradizionale, in quanto il motore aiuta la pedalata del ciclista proprio quando ne ha più bisogno, generalmente nelle ripartenze e in salita.

Le bici elettriche, inoltre, hanno bassi costi di gestione e rappresentano un mezzo ecologico, in quanto utilizzano pochissima energia elettrica e permettono di spostarsi velocemente ed agilmente senza faticare.

Come funziona una bicicletta elettrica?

Una bici a pedalata assistita è sostanzialmente una bici normale, quindi può essere una bici da città, una MTB, una bici da corsa o una bicicletta polivalente come le trekker, alla quale sono state fatte alcune modifiche strutturali per aggiungere una batteria agli ioni di litio che abilita il funzionamento del motore elettrico che si trova nella zona del movimento centrale, quindi attaccato sostanzialmente alla corona anteriore e ai pedali.

Diversamente dai vecchi motorini elettrici come il Velosolex, che spingeva il mezzo attraverso un motorino attaccato alla ruota anteriore, una bici elettrica funziona aumentando la forza impressa sui pedali dal ciclista: impostato il rapporto e la potenza di erogazione del motore, che normalmente si può regolare tramite il computerino posizionato sul manubrio, il motore elettrico erogherà più o meno potenza a seconda di quanta forza si imprime sui pedali con le gambe.

Il tutto tenendo presente che, in Italia e per legge, la velocità massima è limitata a 25 km/h. Oltre quella velocità il motore elettrico non interviene più e sono solo le gambe a spingere la bicicletta.

Quanto costa una bicicletta elettrica?

L’acquisto di una bicicletta elettrica è sempre un acquisto importante, perché si parla di costi che vanno dai 700 a più di 3000 euro.

Sul prezzo influiscono vari fattori, non ultima la qualità dei componenti utilizzati, per cui è consigliabile non andare al risparmio per non dover poi correre di rischio di dover investire molti soldi dal meccanico per la riparazione o la sostituzione dei singoli elementi.

D’altra parte si possono trovare ottime biciclette elettriche anche in fascia media o economica, a patto che non ci si aspettino caratteristiche particolarmente avanzate, ad esempio un computer di bordo molto evoluto, o una batteria dalla lunghissima autonomia.

Quali sono le migliori marche di bicicletta elettrica?

Una bicicletta elettrica è un sistema complesso, dotato di diversi componenti. Al momento dell’acquisto sarà dunque consigliabile, oltre naturalmente a valutare la marca del telaio, individuare quali sono i produttori delle singole parti, come motorebatteriecambio e freni.

Tra i vari marchi che producono i componenti del motore (compresi batteria e sensore di pedalata) negli ultimi anni si è distinta la Bosch, diventando un punto di riferimento per le biciclette di alta qualità.

Per quanto riguarda freni o cambio moltissimi produttori di bici si affidano alla Shimano, ormai da diversi anni marchio di punta del settore, che sta applicando le proprie competenze anche al mondo delle biciclette elettriche.

Quale bicicletta elettrica scegliere?

Come scegliere la migliore bicicletta elettrica per le vostre esigenze? In questa sezione approfondiremo tutte le caratteristiche che dovrete valutare prima di procedere all’acquisto, proponendovi i migliori esempi di mercato per ciascuna categoria.

Sintetizzando molto, per scegliere la bicicletta elettrica da acquistare dovrete guardare con attenzione i seguenti aspetti:

  • Motore: è il cuore della bicicletta elettrica, pertanto va scelto con cura.
  • Batteria: determina l’autonomia e i tempi di ricarica.
  • Assistenza alla pedalata: più è efficace, migliore sarà la prestazione.
  • Accessori: tutto quel che serve per migliorare l’esperienza d’uso.

Entriamo ora nel dettaglio delle singole caratteristiche.

Motore

Prima di vedere nel dettaglio le caratteristiche in base a cui vi suggeriamo di valutare il motore di una bicicletta elettrica, vogliamo in questa sede fare una piccola precisazione, spiegando come dal tipo di motore dipenda l’appartenenza di un prodotto alla famiglia delle biciclette elettriche.

Il motore dovrà:

  • Avere una potenza nominale inferiore ai 250 W
  • Attivarsi autonomamente e solamente in concomitanza alla pedalata. A pedali fermi anche il motore dovrà spegnersi automaticamente
  • Erogare una potenza massima alle basse velocità per poi diminuire gradualmente, fino ad arrestarsi al raggiungimento della velocità di 25 km/h

Qualunque mezzo a due ruote che abbia un motore che non soddisfi questi requisiti non potrà circolare sulle piste ciclabili, e dovrà essere assicurato e munito di targa.

Consigliamo quindi di prestare sempre molta attenzione alle specifiche tecniche prima di procedere all’acquisto di una bicicletta elettrica, onde evitare brutte sorprese o rischiare di incappare in multe e sanzioni.

Vediamo ora nelle prossime sezioni le caratteristiche specifiche del motore che ne influenzano le prestazioni, e che suggeriamo di valutare nella scelta della bicicletta elettrica.

Potenza

Abbiamo visto come, a causa delle normative sopraelencate, non sia possibile per una bicicletta elettrica montare un motore dalla potenza nominale maggiore ai 250 W, tuttavia è anche raro trovare motori dalla potenza inferiore.

L’indicazione della potenza è inoltre associata al voltaggio della batteria, per cui il dato che troveremo sulla scheda tecnica della nostra bicicletta sarà per esempio 250W/24V, oppure 250W/36V. Ai fini della potenza erogata dal motore il voltaggio non cambia nulla, ma sarà utile tenerlo presente quando sarà necessario sostituire la batteria.

Va inoltre ricordato che al raggiungimento della velocità di 25 km/h il motore si arresterà: ciò non vuol dire che non sarà più possibile continuare la pedalata, ma che la velocità mantenuta sarà data solo dalla forza delle gambe, almeno fino a quando non si sarà tornati sotto il limite dei 25 km/h.

Tipologia

Esistono due tipi di motore per biciclette: i motori brushed e i motori brushless, i primi a corrente alternata, i secondi a corrente continua.

Al giorno d’oggi la tecnologia dei motori brushed, anche detti “a spazzole”, è ormai superata e questo tipo di motore non è più utilizzato perché più pesante, ingombrante e meno efficiente del secondo. La tecnologia brushless, “senza spazzole”, sarà dunque da preferire in quanto inciderà sia sul peso complessivo della bici sia sulle sue prestazioni.

Posizione

Anche la stessa posizione del motore deve essere presa in considerazione. Il motore infatti può trovarsi sul mozzo (il centro della ruota dove convergono i raggi) della ruota anteriore, sul mozzo della ruota posteriore, oppure in posizione centrale, ovvero sul perno dove si innestano i pedali.
Vediamo in che modo il posizionamento del motore influisce sulle prestazioni della bicicletta.

Motore anteriore

motore per bicicletta elettrica BoschIl motore collocato sul mozzo della ruota anteriore è sicuramente il più facile da montare perché non intralcia la catena ed i pedali. Tuttavia tale posizionamento modifica la trazione della bicicletta, che naturalmente sarebbe posteriore, e può creare uno squilibrio nella distribuzione dei pesi e alcune difficoltà nella guida. Ad esempio in caso di pioggia, su salite ripide o su sterrati, la ruota anteriore rischierà di perdere aderenza, ed essendo quella trainante potrebbe slittare rendendo meno stabile la bicicletta.

Motore posteriore

Con questo non si hanno problemi di slittamento, poiché non è modificata la trazione della bicicletta, tuttavia segnaliamo che per la sua vicinanza agli ingranaggi del cambio un tale motore potrebbe risultare più scomodo da montare. Non si tratta solo di un problema per il produttore, ma anche per lo stesso ciclista, che nel caso in cui si dovesse trovare a sostituire la ruota in caso di foratura dovrebbe procedere prima a scollegare il cavo del motore.

Motore centrale

E’ la soluzione più pratica, ma anche la più costosa. Mentre infatti i motori a mozzo possono essere montati anche su biciclette standard (sul mercato esistono numerosi kit di conversione), il motore centrale non può essere montato successivamente, dunque lo stesso telaio dovrà prevedere una struttura specifica per accoglierlo, salvo rarissime eccezioni. A nostro avviso questa rappresenta comunque la soluzione migliore, perché il motore così posizionato non interferisce con il montaggio o lo smontaggio delle ruote ed è abbinabile sia a sensori di torsione, sia a sensori di pedalata (di cui parleremo più avanti).

Batteria

Strettamente connessa al motore è la batteria. Essa determina l’autonomia della bicicletta elettrica, ovvero il tempo ed i chilometri per cui sarà possibile utilizzarla prima di doverla ricaricare.
Vediamo quali sono i parametri in base a cui si può valutare l’efficienza di una batteria.

Tecnologia

Le batterie possono essere al nichel-idruro di metallo (Ni-MH), al piombo gel o al litio. Senza andare troppo nel dettaglio, le migliori sono sicuramente le batterie al litio, in quanto sono quelle che garantiscono il miglior rapporto peso/capacità. Questo significa che, se confrontate con le batterie al piombo o al nichel, a pari capacità le batterie al litio saranno le più leggere. Inoltre, a parità di autonomia, le batterie al litio richiedono un tempo inferiore di ricarica.

Capacità

Indica la quantità di Watt che è in grado di erogare all’ora (viene indicata in Watt-ora, Wh). La quantità di Wh indica dunque quanta “energia” la batteria potrà fornire al motore della bicicletta. Chiaramente, quanta più assistenza chiederemo al motore, tanto minore sarà la durata della batteria. Per calcolare la capacità di una batteria basterà moltiplicare il voltaggio (V) della batteria per l’intensità della corrente all’ora (Ah), quindi una batteria da 36 V e 10 Ah avrà una capacità di 360 Wh. Sotto i 360 Wh possiamo parlare di una batteria a capacità bassa, mentre sopra i 450 Wh parliamo già di batterie ad alta capacità.

Autonomia

Calcolare l’autonomia media di una batteria non è facile, perché entrano in gioco moltissimi fattori, la maggior parte dei quali non dipendenti dalle caratteristiche tecniche della bicicletta (peso del ciclista, della pendenza della strada, del tipo di terreno, livello di assistenza, velocità). Inoltre la stessa batteria invecchierà nel tempo riducendo progressivamente le sue prestazioni, fino a terminare il suo ciclo intorno al terzo anno. Inoltre l’autonomia è legata a doppio filo alla capacità della batteria stessa. In generale si può dire che le moderne biciclette elettriche hanno un’alta autonomia se è superiore agli 80 km, media se è compresa fra gli 80 ed i 50 km, bassa se inferiore ai 50 km.

Posizione

Anche la posizione della batteria ha la sua importanza, in quanto influisce sull’equilibrio dei pesi della bicicletta. La batteria può infatti essere posizionata o sul portapacchi, oppure sul triangolo del telaio. Questa seconda collocazione è da preferire, non solo perché non sbilancia ulteriormente il carico della bicicletta sulla ruota posteriore, ma anche perché consente di liberare lo spazio del portapacchi, sul quale invece sarà possibile montare un cestino o un seggiolino per bambini.

Assistenza alla pedalata

A differenza di un ciclomotore, il motore di una bicicletta elettrica deve arrestarsi completamente a pedali fermi. Vediamo nelle prossime sezioni in cosa consistono i sensori che permettono che questo accada e come valutarli.

Sensori di rilevazione

Il sistema di rilevazione della pedalata consente dunque di comunicare alla centralina del motore quando attivarsi. Ne esistono di due tipi: il sensore di rotazione e il sensore di sforzo, vediamo in cosa differiscono.

Sensore di rotazione o di pedalata
Sensore per bicicletta elettrica

Con questo tipo di sensore il consenso all’attivazione del motore avviene contestualmente alla pedalata. Ciò significa in pratica che il sensore invia il segnale di accensione del motore solo nel momento in cui rileva il movimento dei pedali, per cui la prima pedalata dopo uno stop è completamente a carico del ciclista.

Già alla seconda pedalata però il motore si avvia, fornendo una spinta costante non modulabile secondo il livello di assistenza impostato dall’utente. Questo sistema permette la cosiddetta pedalata simbolica, ovvero è possibile procedere senza alcun reale sforzo della muscolatura, ma lasciandosi trasportare interamente dal motore.

Ricordiamo comunque che per rientrare nella categoria di bicicletta elettrica il motore dovrà smettere di fornire assistenza al raggiungimento dei 25 km/h, e potrà riattivarsi solamente quando la velocità sarà scesa sotto tale soglia.

Sensore di sforzo

Questo tipo di sensore rileva invece la pressione esercitata dal ciclista sui pedali, ed ha il vantaggio di attivarsi contestualmente alla prima pedalata, non appena il piede preme sul pedale. Il tipo di assistenza fornita è di tipo modulare, ovvero aumenta e diminuisce in relazione allo sforzo che stiamo compiendo.

Questo da un lato fa sì che la pedalata sia più naturale e che il ciclista sia sottoposto a un reale esercizio fisico per quanto leggero. D’altra parte non è possibile lasciarsi trasportare interamente dal motore, poiché questi si arresta non appena smette di rilevare la pressione sui pedali. Per quanto non esista un sensore migliore in assoluto, poiché molto dipende dalle proprie esigenze e dall’utilizzo che si desidera fare della bicicletta elettrica, il sensore di sforzo presenta l’indubbio vantaggio di mantenere circolazione e muscolatura attive, ed è un ottimo esercizio fisico per i meno allenati

Livelli di assistenza

Entrambi i sensori possono offrire diversi livelli di assistenza alla pedalata. Si va da un minimo di due livelli a crescere, con una media fra i 3 ed i 5. Chiaramente, maggiore è la possibilità di scelta, maggiore sarà anche la possibilità di regolare la spinta che vogliamo ricevere dal motore. Un motore con più di 5 livelli di assistenza si può considerare di alta qualità, mentre al di sotto dei 3 stiamo parlando di motori economici dalle basse prestazioni.

Accessori

Consideriamo ora alcune componenti extra che possono rendere l’utilizzo di una bicicletta elettrica più comodo: ci riferiamo in particolare al computer di bordo, ma anche ad altri eventuali accessori che possono essere forniti con la bicicletta.

Computer di bordo

Il computer di bordo permette di gestire i comandi del motore ed è solitamente posizionato sul manubrio. Ne esistono di diversi tipi.
I più economici sono generalmente di materiale plastico, indicano solamente lo stato di carica della batteria e permettono di selezionare il livello di assistenza desiderato.

Quelli più costosi invece integrano diverse funzioni, come il contachilometri e la possibilità di impostare la potenza erogata dal motore.

Altri inoltre sono dotati di GPS e possono essere collegati allo smartphone attraverso la tecnologia Bluetooth. La complessità del computer di bordo incide sul prezzo complessivo della bicicletta, per cui su una bici elettrica molto economica difficilmente troveremo un display con GPS integrato, mentre su bici di fascia di prezzo alta sarà legittimo aspettarsi una buona qualità anche dal computer.

Per questo motivo, alcuni produttori preferiscono adottare delle soluzioni ibride: le biciclette vengono dotate di un computer di bordo basilare, ma all’utente è data la possibilità di integrare le funzioni mancanti scaricano un’apposita app sul cellulare, che può essere attaccato al manubrio della bicicletta grazie ad un apposito supporto, solitamente dotato di porta USB.

Accessori

Ogni produttore può poi scegliere di personalizzare la bicicletta elettrica prodotta con una serie di accessori a seconda del tipo di ciclista al quale desidera rivolgersi. Nel campo delle city bike elettriche, fondamentale sarà sicuramente la presenza di parafango e portapacchi.

Il primo infatti è utilissimo per chi desidera fare della bici un uso quotidiano, perché permette di non sporcarsi i vestiti quando il terreno è bagnato o fangoso.

Il secondo invece consente di poter agganciare alla bicicletta un cestino posteriore, un sellino per bambini o borse apposite per il computer, e rende dunque la bici versatile per qualunque spostamento e per diversi tipi di utilizzo.

Infine alcune bici sono dotate di un sellino ergonomico, per offrire una seduta più confortevole, o di un cestino anteriore per trasportare ad esempio la borsa o uno zaino. Si tratta sicuramente di accessori utili, ma va detto che possono essere acquistati o cambiati secondo le proprie necessità anche in un secondo momento con una spesa veramente irrisoria.

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